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Petunie, potunie e surfinie: differenze e cure

Le petunie sono originarie del Sud America, appartenenti alla famiglia delle Solanacee, e sono delle erbacee perenni che però vengono coltivate solitamente come annuali.

La petunia ha un portamento eretto, crescendo verso l'alto fino ai 30-40 cm, con fiori a campana rivolti anch’essi verso l'alto.

Le potunie e le surfinie sono invece piante ibride, cioè creata dai botanici tramite vari incroci selezionati tra diverse varietà di petunie.

La fioritura di queste tre tipologie di piante è molto appariscente, inizia in primavera e dura molto, fino ad ottobre, e per questo in Italia ha acquisto grande popolarità nei balconi, quasi quanto il classico geranio. Inoltre, la spesa e le cure necessarie sono molto contenute.

Le potunie hanno un portamento leggermente ricadente "a cuscino" e rimangono folte e compatte per tutta la stagione, senza svuotarsi alla base, come invece accade alle petunie normali. E' quindi ideale per i vasi e le ciotole: non a caso il nome "potunia" è stato inventato facendo riferimento all'inglese "pot", cioè vaso.

Le surfinie invece hanno un portamento ricadente, con rami lunghi fino a 1 metro. Sono state "inventate" dai botanici giapponesi e da allora hanno avuto molto molto successo tra gli ibridatori, tanto che ne sono state create innumerevoli varietà, di tutti i colori e dimensioni. A differenza delle petunie, fioriscono abbastanza bene anche se non poste in pieno sole.

Una quarta tipologia che sta acquisendo popolarità è la “mini petunia” o calibrachoa: i suoi fiori sono più piccoli, ma è meno delicata della petunia e sopporta bene anche le piogge.

Petunie, potunie e surfinie potrebbero anche essere piantate in piena terra, in giardino e in aiuola, ma sarebbero sprecate: il loro migliore rendimento è in vaso, in cassetta o in ciotola. I contenitori andranno poi posizionati in un luogo rialzato, come pilastrini, balaustre e ringhiere, permettendo quindi ai rami di ricadere a cascata (surfinia) o a cuscino (potunia).

Come coltivarle

Petunie, potunie e surfinie necessitano di una terra fertile, leggera e ben drenata, ad esempio possiamo preparare un substrato con due terzi di terriccio per piante fiorite e un terzo di terriccio universale. (Ad esempio il Terriccio per gerani e piante fiorite di Vigorplant, o il Terriccio CompoSana per gerani e piante da fiore di Compo, mischiati al Terriccio universale Completo di Vigorplant, o al Terriccio Universale CompoSana).

Tra maggio e settembre le annaffieremo in modo regolare ed abbondante (se il substrato si asciuga velocemente e le foglie diventano molli), mentre in aprile e in ottobre diminuiremo le annaffiature.

Da aprile a settembre inoltre è consigliato somministrare un concime liquido per piante da fiore nell'acqua d'irrigazione, una volta ogni 10 giorni. Ad esempio consigliamo il Concime per surfinie e petunie della Compo, oppure il Concime per piante fiorite con guano sempre della Compo, o ancora il Concime per gerani e piante fiorite di KB.

L’unico tipo di cura ulteriore che questo tipo di piante necessitano è l’eliminazione regolare dei fiori appassiti (che se rimangono sulla pianta “vanno a seme”, riducendo la capacità fiorifera della pianta stessa). Vanno anche potati i rami se diventano troppo lunghi oppure se seccano.

Andranno esposte in pieno sole o in mezzo sole (sapendo che con meno sole la fioritura si dimezza). Attenzione alla surfinia che non sopporta i raggi solari diretti nelle ore più calde dell’estate. E’ inoltre consigliato posizionarli in un luogo riparato da venti forti e piogge battenti, che rovinano i delicati fiori.

La temperatura ideale è tra i 20 e i 28°C, ma sopportano anche le temperature tra i 10 e i 50°C.

Se in estate diventano troppo “spelacchiate” è perché non hanno ricevuto le giuste cure, sono state bagnate poco (ricordate che in pieno sole estivo la terra si asciuga subito!) e/o ha fatto troppo caldo: tagliate quindi i rami allungati (anche a metà in caso delle surfinie) e continuate a concimare una volta ogni 10 giorni. Nell’arco di 2 settimane vedrete nuovi getti alla base. A questo punto aumentate leggermente l’annaffiatura e vedrete che tra agosto e settembre saranno tornate uno spettacolo fiorito!

E’ possibile conservarle da un anno all’altro ritirandole in un luogo fresco (10-12°C) e luminoso, dopo aver avvolto vasi e chiome (parzialmente potate) con un paio di strati di tessuto non-tessuto, riducendo le innaffiature a una sola al mese.

 

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