AGOSTO: I LAVORI NELL’ORTO
L’orto in agosto richiede cure e tempo da dedicare alle nuove semine e al raccolto. Le condizioni climatiche in gran parte dell’Italia sono infatti ottimali per una crescita rapida ed efficiente delle colture. In questo periodo si piantano ortaggi autunnali, in semenzai o in piena terra, come cavoli, fagioli, cicoria, carciofi, lattuga, rape, cipolle, carote, finocchi e spinaci.
L'ORTO AL RIPARO DALLE GRANDINATE
Oltre alla semina, ad agosto bisogna anche eliminare manualmente le erbacce cresciute nell’orto, utilizzando un sarchiatore. Inoltre sarà importante concimare il terreno che ospiterà le nuove colture.
Durante il mese di agosto l’afa può essere un problema per l’orto, poichè l’acqua tende a evaporare velocemente in superficie. Irrigate abbondantemente verso il tramonto, in modo che l’acqua possa penetrare a fondo durante la notte senza evaporare, e fatelo in modo costante.
In caso di improvvise grandinate e abbassamenti di temperatura, è consigliabile proteggere le piantine e i terreni seminati con una rete antigrandine e un telo di tessuto non tessuto.
L’estate è però sopratutto periodo di raccolto abbondante e vario. Possiamo trovare maturi: melanzane, cetrioli, pomodori, peperoni, patate, verze, zucchine, angurie e basilico.
UN FIORE FINO IN INVERNO: LA VIOLA DEL PENSIERO
La Viola del pensiero, di cui esistono numerosi ibridi solitamente utilizzati come stagionali, appartiene alla famiglia delle Violaceae ed è molto diffusa in Europa, ai Tropici e nelle Ande. Simbolo d’amore profondo, è molto apprezzata per le sue sfumature di colore, che variano dal lilla al porpora-nero.
COME COLTIVARE LA VIOLA DEL PENSIERO:
Si puó coltivare sia in vaso, sia in piena terra o in ciotole miste con altre piante stagionali; l’ideale è piantare questo fiore a settembre-ottobre o febbraio-marzo. Fiorisce in autunno fino all’inizio della primavera in zone a mezz’ombra, ombra piena o leggermente soleggiate. Se le Viole sono ancora fiorite in maggio dall’autunno precedente, occorre trasferirle in un angolo ombreggiato e fresco per aiutarle a superare il caldo estivo.
Il rinvaso della pianta deve essere fatto subito dopo l'acquisto, utilizzando vasi di piccole dimensioni, in quanto l’apparato radicale della pianta non si sviluppa molto in profondità, e un terriccio specifico per piante da fiore.
La Viola resiste anche a temperature basse e ama il freddo, quindi ha una facile ripresa anche dopo le nevicate.
Il terriccio deve sempre essere mantenuto appena umido, senza esagerare con le irrigazioni per non favorire i ristagni idrici.
E' consigliabile fornire alla pianta ogni 15-20 giorni un concime liquido per piante fiorite, durante il periodo di fioritura, specialmente per gli esemplari coltivati in vaso, che hanno risorse energetiche limitate al piccolo pane di terra contenuto nel vaso.
Questi fiori, se coltivati con metodi bio, possono essere consumati in insalate e dolci.
IRRIGARE LE PIANTE: COME FARE DURANTE LE VACANZE?
Innaffiare le piante in maniera costante è fondamentale per mantenerle in salute, soprattutto con la calura estiva. Il terreno si secca velocemente quando il termometro supera i 30 gradi e l’apporto d’acqua deve essere quotidiano. Le piante coltivate in vaso, avendo a disposizione un quantità contenuta di terra, non possono cercare l’acqua nella profondità del terreno. Irrigare le piante tutti i giorni non sempre possibile: le ferie estive, un week end di relax o un viaggio urgente, potrebbero tenerci lontani da casae non permetterci di occuparci di loro.
La soluzione migliore è l’installazione di un impianto di irrigazione (interrato o di superficie nel caso di un giardino o a goccia se parliamo di un terrazzo) comandato da una centralina, sistema che consente di innaffiare le piante durante tutto l’arco dell’anno. Tuttavia, se abbiamo poche piante oppure se abbiamo un terrazzo senza rubinetto esterno, un impianto computerizzato non è la soluzione ideale, in quanto collegare la centralina a un rubinetto interno alla casa può comportare allagamenti in vostra assenza a causa del guasto della centralina.
In commercio esistono però alcune soluzioni economiche concepite proprio per questi casi specifici.
Un esempio è l’acqua complessata o in gel, una sostanza gelatinosa che svolge la funzione di reidratante basale ed elimina la necessità dell’intervento quotidiano di innaffiatura, garantendo alla pianta fino a 20-30 giorni di autonomia. È sufficiente bagnare il terreno e inserire la confezione aperta capovolta in 2/3 cm di terra; con il passare dei giorni, il gel ritornerà liquido, rilasciando nella pianta il giusto apporto d’acqua. Una confezione da 300 ml è sufficiente per un vaso fino a 20 cm di diametro.
Un’altra alternativa è l’irrigatore a “carota” che sfrutta l’osmosi e permette di irrigare una pianta in vaso in modo automatico per lunghi o brevi periodi di assenza. L’umidificatore in ceramica, posizionato nel terreno, quando è secco per osmosi aspira l’acqua da un tubicino immerso in un recipiente piccolo o grande (a seconda dei giorni d’assenza). È adatto per vasi di diametro fino a 25 cm e apporta circa 10 cl d’acqua al giorno.
Per i terrazzi più rigogliosi, la soluzione migliore è un set d’irrigazione. Esistono in commercio set completi di pompa, tubi, distributori a goccia e trasformatore con timer, facili da usare e che non necessitano di essere programmati. La pompa, immersa in un serbatoio, trasporta l’acqua agli erogatori che bagnano la terra goccia a goccia. L’apporto d’acqua può essere regolato a seconda delle diverse esigenze della pianta e la presenza dei tubi e degli irrigatori vi permette di personalizzare il vostro impianto. Un piccolo consiglio: installate il set d’irrigazione un paio di giorni prima di partire, in modo da verificare che tutto funzioni perfettamente. Specialmente dopo il primo utilizzo, gli irrigatori potrebbero essersi ostruiti con polvere o terra: se l’avete utilizzato la scorsa estate e non è stato pulito perfettamente è sempre bene fare dei test.