5 modi veloci per raccogliere le foglie
Ma perché bisogna raccogliere le foglie? Il fogliame e i residui vegetali vanno raccolti almeno una volta a settimana, innanzitutto per motivi estetici; poi per evitare che il vento li sospinga dentro casa con le finestre aperte; ancora perché possono diventare il ricettacolo di malattie fungine e di parassiti vegetali che svernerebbero fra i detriti per ripresentarsi in primavera a infestare le vostre piante; quindi per evitare che le piogge e il calpestamento li possano compattare, soffocando l’erba sottostante e rendendoli comunque più difficili da rimuovere; infine perché si possono riutilizzare come pacciamatura oppure nel compostaggio.
Eppure ci sono attrezzi e apparecchi – reperibili nel vostro Centro Giardinaggio – che velocizzano l’operazione: non la compiono al posto vostro, ma perlomeno dimezzano la fatica necessaria ed evitano guai!
5 intelligenti soluzioni raccoglifoglie
1. Rastrello, ramazza, paletta, sacco. Se, su piccole superfici, utilizzate rastrello e ramazza, sappiate che esistono pratici sacchi raccoglifoglie pieghevoli, da portare in spalla, e carriole che si inclinano fino a terra, come se fossero una grande paletta. E per tirar su con un solo gesto un mucchio di foglie, ci sono speciali guanti “a paletta chiodata”, che trattengono tutto il fogliame. Non utilizzate le scope domestiche: per i residui appiccicosi ci vuole la ramazza da giardino in saggina. Non lesinate poi sull’acquisto di scope e rastrelli: gli oggetti che costano meno in genere hanno anche vita breve, poiché le frange e i denti facilmente si rompono o si staccano nell’arco di una sola stagione (i “primo prezzo” anche al primo utilizzo…).
2. Soffiatore/aspiratore. L’attrezzo più comodo del mondo, per superfici superiori ai 4-500 mq, perché consente di accumulare le foglie in un solo punto e di aspirarle nell’apposito sacco. I modelli con becco rigido permettono anche di staccare le foglie appiccicate a terra o al pavimento. Esistono anche versioni con funzione di triturazione del materiale aspirato per ridurre il volume dei residui. Per i piccoli giardini, invece, è sufficiente un semplice aspiratore. Prima di procedere alla raccolta, eliminate i detriti solidi di grosse dimensioni. Non spaventatevi al primo utilizzo del soffiatore: è necessario imparare a dosare il getto d’aria e la sua direzionalità; ovviamente. Non utilizzate in esterni il normale aspirapolvere domestico: non aspira a sufficienza e si danneggia il motore.
3. Idropulitrice. Macchina eccezionale per pulire gli esterni, in questo caso le pavimentazioni dalle quali rimuove ogni genere di residuo anche incrostato tenacemente, senza fatica e in poco tempo. Utilizzate l’acqua regolando la temperatura entro i 40 °C e il getto a una pressione moderata. Vale l’acquisto, perché si usa anche sull’arredo giardino, le vetrate, i giochi da giardino, i cancelli, le scale…
4. Reti antifoglia. Per grondaie, tombini, caditoie, scoli, pozzi e quant’altra condotta sia preposto a raccogliere l’acqua piovana, è fondamentale evitare che entrino le foglie e i detriti vegetali o inorganici, che intasano la raccolta facendo fuoriuscire l’acqua. Esistono apposite retine metalliche o in plastica pesante e robusta, da installare (o verificare nella loro integrità) in primavera: una volta al mese si controllano per rimuovere i resti accumulati, evitando così fatica e rischi d’inondazione o intasamento.
5. Retino o rete da laghetto. Se i detriti vegetali caduti nell’acqua del laghetto di piccole dimensioni rimangono lì, decomponendosi provocano un inquinamento del liquido e un impoverimento di ossigeno: i due fattori possono compromettere la vita di piante e pesci presenti nello specchio. Per eliminare le foglie cadute, il metodo classico prevede l’utilizzo del retino da laghetto, con manico telescopico (allungabile fino a 4 m) da utilizzare ogni 3-4 giorni, ma è sicuramente più comodo stendere l’apposita rete antifoglie in plastica, da mantenere ben tesa e ferma con sassi o mattoni sui bordi dello stagno, svuotandola due volte al mese. Nei laghetti più grandi, invece, la maggiore quantità d’acqua e la lontananza dagli alberi riduce o evita il problema.